40. Parrocchia di San Pietro Apostolo

40. Parrocchia di San Pietro Apostolo

  • Indirizzo: Mezzana Casati San Rocco al Porto

La località di Mezzana Casati è un piccolo borgo agricolo di remota origine, già possesso del convento di San Sisto di Piacenza. Nel XII secolo fu proprietà dei Visconti e dal 1494 dei conti Casati. In età napoleonica, nel 1798, Mezzana fu annessa alla Repubblica Cisalpina, seguendo da allora le sorti lodigiane. Nel 1809 divenne frazione di Noceto. Mezzana recuperò l’indipendenza con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto (1816), e fu inserita nella circoscrizione di Codogno della provincia di Lodi e Crema. Nel 1863 il comune assunse la denominazione di Mezzana Casati e nel 1869 venne annessa a San Rocco al Porto.

La prima testimonianza di un insediamento religioso a Mezzana Casati risale al XVI secolo, quando nel 1566, durante la visita pastorale del vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, la chiesa di San Pietro fu rilevata come parrocchia nella diocesi di Piacenza.
Il 16 marzo 1819, con bolla di Pio VII, la parrocchia di Mezzana Casati fu separata dalla diocesi di Piacenza e unificata alla diocesi di Lodi.

La chiesa di San Pietro Apostolo di Mezzana Casati di San Rocco al Porto si presenta con un’unica navata, due cappelle simmetriche e rettangolari posizionate nei bracci del transetto; la segrestia rettangolare è posta prima della cappella di destra e il campanile quadrato è collocato tra il presbiterio rettangolare e la cappella di destra. La navata centrale è coperta da una volta a crociera, cosi come le cappelle laterali e il presbiterio.
La chiesa conserva internamente, collocato in una cantoria lignea, l’organo che fu costruito da Giovanni Chiappani da Pavia nel 1647 e riformato nel 1882 da Angelo Cavalli di Lodi, si presenta con una facciata composta da diciannove canne in stagno, disposte in una sola campata formanti due ali laterali ed una cuspide centrale.

La chiesa e l’organo sono stati rispettivamente oggetto di ristrutturazione e restauro e rientrano nel progetto Lodigiano per Expo: terra buona percorsi di fiume, avviato dalla Provincia di Lodi, nel 2010 insieme a numerosi partner pubblici e privati conclusosi nel 2014 e reso possibile grazie al sostegno finanziario della Regione Lombardia e dell’Unione Europea.

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La località di Mezzana Casati è un piccolo borgo agricolo di remota origine, già possesso del convento di San Sisto di Piacenza. Nel XII secolo fu proprietà dei Visconti e dal 1494 dei conti Casati. In età napoleonica, nel 1798, Mezzana fu annessa alla Repubblica Cisalpina, seguendo da allora le sorti lodigiane. Nel 1809 divenne frazione di Noceto. Mezzana recuperò l’indipendenza con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto (1816), e fu inserita nella circoscrizione di Codogno della provincia di Lodi e Crema. Nel 1863 il comune assunse la denominazione di Mezzana Casati e nel 1869 venne annessa a San Rocco al Porto.

La prima testimonianza di un insediamento religioso a Mezzana Casati risale al XVI secolo, quando nel 1566, durante la visita pastorale del vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, la chiesa di San Pietro fu rilevata come parrocchia nella diocesi di Piacenza.
Il 16 marzo 1819, con bolla di Pio VII, la parrocchia di Mezzana Casati fu separata dalla diocesi di Piacenza e unificata alla diocesi di Lodi.

La chiesa di San Pietro Apostolo di Mezzana Casati di San Rocco al Porto si presenta con un’unica navata, due cappelle simmetriche e rettangolari posizionate nei bracci del transetto; la segrestia rettangolare è posta prima della cappella di destra e il campanile quadrato è collocato tra il presbiterio rettangolare e la cappella di destra. La navata centrale è coperta da una volta a crociera, cosi come le cappelle laterali e il presbiterio.
La chiesa conserva internamente, collocato in una cantoria lignea, l’organo che fu costruito da Giovanni Chiappani da Pavia nel 1647 e riformato nel 1882 da Angelo Cavalli di Lodi, si presenta con una facciata composta da diciannove canne in stagno, disposte in una sola campata formanti due ali laterali ed una cuspide centrale.

La chiesa e l’organo sono stati rispettivamente oggetto di ristrutturazione e restauro e rientrano nel progetto Lodigiano per Expo: terra buona percorsi di fiume, avviato dalla Provincia di Lodi, nel 2010 insieme a numerosi partner pubblici e privati conclusosi nel 2014 e reso possibile grazie al sostegno finanziario della Regione Lombardia e dell’Unione Europea.

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